Nel 1998 i collegamenti ad internet in Italia non arrivavano ai tre milioni, di questi circa il 20% erano utenti privati, mentre l’80% si dividevano tra grandi aziende, operatori del settore, ed i primi pionieri dell’e-business.
L’utenza privata era restia all’utilizzo del web per via degli alti costi e degli scarsi contenuti in lingua italiana.
Le aziende più attente alla tecnologia hanno innazitutto individuato in Internet la possibilità di risparmio e velocità nelle comunicazioni legata all’utilizzo di e-mail, scambio files e importazione/esportazione dati e, parallelamente, vi hanno colto l’opportunità di pubblicare pagine web con informazioni sui prodotti a supporto commerciale sia tanto dal punto di vista business quanto da quello consumer.
I numerosi pionieri dell’e-business sono stati piccole o nuove aziende che hanno trovato nel web un’alternativa ai canali di marketing tradizionali, i quali richiedevano investimenti fuori dalla loro portata.
Potrei citare qualche centinaio di queste aziende pioniere, le quali non avrebbero mai raggiunto livelli di fatturato considerevoli senza un corretto utilizzo di internet. Piccole aziende, ditte individuali, a conduzione familiare, che oggi forniscono i loro prodotti/servizi a livello nazionale e/o internazionale concentrando i propri investimenti nei reparti produttivi e, ovviamente, nell’innovazione ed aggiornamento del marketing on-line.
All’inizio del 2011 in Italia si contano piu di 25 milioni di utenti collegati ad Internet, il 42% degli italiani è collegato a internet. La comunicazione on-line è in crescita continua e costante (+5.5% nel 2010), rispetto ai canali tradizionali in continuo declino (affissioni –25.4%, stampa –16.0%, radio –7.0%, cinema –4.4%, televisione –10.2%).
Sono più di un miliardo gli utenti nel mondo ad utilizzare internet mediante il mobile, grazie anche a smartphone e tablet, la comunicazione on-line ottiene un ulteriore sviluppo, e una volta tanto in Italia siamo i primi in Europa con una penetrazione del 150% (Spagna 138%, Germania 135%, Inghilterra 128%, Francia 94%).
Giovanni Zappalà
Link: crms.it
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